Romano Forin, a Crotone ho trascorso quattro anni bellissimi

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Pubblicato in Vecchie Glorie
Martedì, 24 Maggio 2016 16:14
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Centrocampista negli anni60 in serie C, quando la formazione del Crotone era formata da: Giannattasio, Paolini, De Togni, Fino, Cherubino, Pisoni, Ravelli, Forin, Marcos, Castaldi, Rampazzo. Prima d’approdare a Crotone ha giocato nell’Alessandria insieme a Rivera, nella Mestrina e nel Padova, di Nereo Rocco. Tra i suoi compagni, nell’anno in cui la squadra della città del Santo si piazzò terza, Hamrin, Rosa, Brighenti. Dopo Crotone di nuovo a Mestre, serie C, dove ha concluso la carriera all’età di 32 anni.

 

Il suo arrivo nella Città di Pitagora grazie a Peppino Messinetti che si recò personalmente a Padova per convincerlo ad accettare il trasferimento.

Ancora oggi tantissimi tifosi rossoblù lo ricordano con piacere per l’ottima qualità delle giocate che riusciva a sviluppare durante la partita.

Vive a Padova insieme alla famiglia che comprende due figlie di 39 e 42 anni. E’ rimasto nell’ambiente del calcio, si occupa del settore giovanile della società Novanta Padovana, una squadra che gravita nell’orbita del Milan e quindi, Forin, è un referente della squadra milanese per quanto riguarda il settore giovanile.

Giorni addietro ci siamo incontrati ed è stata l’occasione per ricordare il suo trascorso di calciatore e commentare il Crotone di ieri e di oggi. 

Romano, questo Crotone che continua a fare la spola tra la Prima Divisione e la serie B come lo giudichi.

“Vivo distante da Crotone diversi chilometri. Nonostante ciò, lo seguo sempre attraverso la televisione, quand’è in serie B, oppure, tramite il giornale guardo in che posto della classifica si trova se è in Prima Divisione. Ogni qualvolta centra la promozione telefono in società per congratularmi con la dirigenza di ciò che riesce a fare. In alcune occasioni sarei voluto tornare a Crotone per la festa finale e per rivedere alcuni amici che ancora ricordo con affetto. Tra questi: Peppino Messinetti, Mimmo Pulvirenti, Gustino Geremicca”.

Hai mai incontrato il Crotone, quando ha giocato al nord?

“E’ successo qualche anno fa nell’ultima di campionato di serie B. Mi sono congratulato con il d.s. Beppe Ursino per il lavoro che fa con il Crotone. Con molto piacere ho rivisto, anche, il padre del presidente Raffaele Vrenna. Insieme con lui abbiamo ricordato i tempi in cui a Crotone giocavamo a carte. E’ sempre stato un accesissimo tifoso della squadra.

Da calciatore come hai vissuto il periodo di Crotone?

“Sono stati quattro anni meravigliosi. Allora i calciatori vivevano in stretto contatto con i tifosi anche dopo gli allenamenti e la partita. A quei tempi nessuno di noi possedeva la macchina. Trascorrevamo le ore libere da impegni calcistici al bar o passeggiando per le vie della città”.

Com’era la serie C nel periodo in cui tu giocavi?

“Farne parte era gratificante. La serie C d’allora, soltanto tre gironi, era considerata l’attuale serie B. Il Crotone in questa categoria si è sempre fatto rispettare, anche se la salvezza si otteneva all’ultima partita il più delle volte. Le trasferte si affrontavano in treno, andare a giocare a Pescara o all’Aquila sembrava dover raggiungere un posto lontanissimo, oggi si viaggia in aereo”.

Il Crotone di allora, con Forin in formazione, era in grado di vincere il campionato?

“La qualità delle squadre era molto selettiva. Società come Lecce, Foggia, Pescara, Trapani, Siracusa, Salernitana, Casertana, Taranto, Bari, ad ogni inizio stagione s’attrezzavano per la promozione. Per il Crotone, che non disponeva di buone risorse economiche, entrare in competizione con queste squadre era pressoché impossibile”.

Il Forin giocatore d’allora, avrebbe fatto comodo al Crotone di oggi?

“Giocavo da centrocampista a tutto campo, chi occupava questo ruolo si diceva essere una mezzala, con l’abitudine di segnare dalla lunga distanza. Oggi Forin sarebbe stato sicuramente un valido centrocampista per qualsiasi squadra. Altri giocatori d’allora: l’attaccante Marcos, il portiere Giannattasio, il difensore Paolini, poi passato al Napoli, il difensore De Togni, ottimo colpitore di testa, sarebbero stati utili per vincere il campionato”.

Ti rivedremo a Crotone in occasione di qualche partita?

“Ho promesso a mia moglie di tornare insieme con lei per farle conoscere i bei posti di Crotone e alcuni amici d’allora. Sarà anche l’occasione per calpestare l’erba dell’Ezio Scida, cosa che non ho potuto fare ai miei tempi perché il terreno di gioco era in terra battuta”.

Giuseppe Livadoti  

Letto 3175 volte Ultima modifica il Lunedì, 13 Giugno 2016 11:46

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