Il presidente dell’Fc Crotone, Gianni Vrenna, si è detto pronto a ritirare la squadra qualora la compagine rossoblù sia ancora vittima di torti arbitrali. È quanto affermato dal patron rossoblù, “a caldo”, nel post partita di lunedì scorso contro il Pescara. «Oggi si è toccato il fondo – ha sbottato Vrenna in conferenza stampa – hanno deciso che in questa categoria siamo scomodi. Non è il primo episodio che ci vede vittima di torti arbitrali clamorosi. Ho parlato con l’arbitro e mi ha detto che il mancato rigore su Spolli è da attribuire al fatto che ha concesso la regola del vantaggio: sono rimasto basito! Sono amereggiato – ha poi ribadito il presidente Vrenna – perché non vogliono il Crotone in questa categoria. Adesso preparerò con i “miei” un dossier e lo invierò a chi di competenza, mi farò sentire con tutte le mie forze. Sono pronto ad azioni eclatanti, anche ritirare la squadra al prossimo torto arbitrale». L’amarezza da parte della dirigenza pitagorica e di tutta la tifoseria ha raggiunto il massimo livello nel corso dell’ultimo incontro casalingo per colpa di un arbitro dal comportamento indecifrabile per alcune decisioni che hanno condannato il Crotone alla sconfitta. Certe decisioni lasciano un grosso interrogativo: avvengono per scelta contestuale al gioco, o perché dettate da chi occupa i vertici della Lega calcio? In effetti c’è chi vorrebbe che il Crotone stesse pagando in corso d’opera per la tesi sostenute a inizio campionato quando si contestavano plusvalenze fittizie al Chievo Verona del presidente Luca Campedelli. Per questo reato amministrativo il Tfn (Tribunale federale nazionale) Sezione disciplinare, presieduta da Cesare Mastrocchia, ha condannato il Chievo a tre punti di penalizzazione e un’ammenda di 200.000 euro. In precedenza la richiesta penale nei confronti del Chievo era di 15 punti di penalizzazione e quindi retrocessione in serie B. Il Crotone di fronte alla situazione del Chievo e come terzultima retrocessa ha inteso seguire in maniera dettagliata la vicenda per un eventuale ripescaggio. Questo interessamento da parte della società pitagorica è stato forse mal digerito da alcuni settori federali?
Troppe le congiunture negative a scapito dei rossoblù in campo e l’indulgenza eccessiva degli arbitri sfoggiata in molte partite. Quasi fossero queste, messe tutte insieme, il “messaggio” lampante e oggettivo che il Crotone non doveva tutelarsi all’epoca dei fatti per un eventuale ripescaggio: meglio non creare scossoni! Lunedì scorso con il Pescara si è visto di tutto e di più da parte dell’arbitro. Ammonizioni ingiustificate a iosa nei confronti degli squali, e questo è già un preciso segnale. L’allontanamento di Stroppa dalla panchina senza alcuna giustificazione. Il capolavoro della serata, però, il signor Rapuano di Rimini lo ha realizzato non concedendo due rigori ai rossoblù: prima, per fallo su Pettinari e, successivamente, per azione fallosa nei confronti di Spolli. La trattenuta è stata talmente violenta che al pitagorico gli è stata strappata la maglietta. C’è un altro evento che il signor Rapuano ha camuffato nel corso dell’incontro: perché ha evitato di ammonire ufficialmente per la seconda volta il portiere Fiorillo dopo aver estratto il cartellino giallo? In sala stampa il presidente Gianni Vrenna ha ancora dichiarato: «È la prima volta che contesto le decisioni dell’arbitro, adesso basta perché il campionato sta finendo e noi non possiamo continuare a giocare in queste condizioni. Con la presenza del Var avremmo disputato un altro tipo di campionato». Ma il patron del Crotone ha offerto un altro spunto alla controversia ina atto con la Lega di B. «I vertici della Lega calcio – ha reso noto Vrenna – hanno chiesto il mio deferimento con l’aggiunta di 10.000 euro di multa per me e la società per aver intaccato l’onorabilità del Chievo durante un’intervista ad una radio romana. Anche in questo caso sto difendendo la mia posizione attraverso i miei legali». Quasi fosse una persecuzione! Del resto, il caso Chievo è sempre stato una questione politica e non sportiva. Certi personaggi politici non consentiranno mai che dal Sud si possa mettere in dubbio l’operato amministrativo di qualche presidente di calcio del Nord. Poi trattandosi del Crotone che, in caso di retrocessione della squadra di Campedelli sarebbe risalito in serie A, la sentenza di soli tre punti di penalizzazione emessa dal Tfn in estate nei confronti del Chievo è la conferma del rammarico del presidente Gianni Vrenna, divenuto ancora più grosso in seguito ai continui torti arbitrali che sta subendo la sua squadra.