Dopo Crotone, a carriera quasi conclusa, passa al Cortona (AR) come giocatore allenatore e dove vive con la moglie e le tre figlie.
Degli anni trascorsi a Crotone, conserva un felice ricordo come lui stesso ci racconta nell’intervista che segue.
Arrivato a Crotone, non ti sei più mosso nonostante le ottime qualità difensive e le richieste che puntualmente arrivavano dalle altre società per averti nella loro squadra?
Ancora oggi, chi mi chiede di dove sono, spesso affermo: di Crotone. Ho trascorso sette anni bellissimi, come giocatore e anche da geometra avendo avuto la possibilità di esercitare la professione. Quando una persona e la propria famiglia si trova bene in un posto, fa di tutto per rimanerci. Debbo ringraziare i presidenti di allora: Francesco Pizzuti e Domenico Campagna che non hanno mai ceduto alle lusinghiere offerte per la mia cessione. Di loro conservo un‘enorme stima tant’è che l’ultima volta che sono venuto a Crotone è stato in occasione dei funerali del presidente Campagna.
In quei giorni, quando camminavo per strada, occorrevano quattro ore per percorrere 200 metri di strada a causa dei tanti tifosi che incontrandomi si ricordavano di me e non mi lasciavano andare via. Ecco perché affermo che provengo da Crotone.
Un ricordo particolare di quegli anni?
È stato nel campionato 1963/1964. Dopo gli allenamenti, aiutavo Ilvano Francia a studiare per conseguire il diploma di geometra. Un pomeriggio ci fu il terremoto, scappammo per strada come ci trovavamo e per tutta la giornata non facemmo più ritorno a casa. Francia si spaventò a tal punto che per qualche giorno si dimenticò addirittura che cosa studiava.
Come calciatore a quale periodo è legato il ricordo più bello?
Al campionato in cui: causa un'invasione di campo durante la partita con la "Massiminiana" di Catania, ci squalificarono il campo per nove mesi. In seguito a quella lunga squalifica sembrava dovesse arrivare la fine per il Crotone. Invece, nonostante la “mano pesante” del giudice, disputammo un ottimo campionato. In quell’anno, il Crotone era una delle migliore squadre. In formazione c’erano giocatori come: Virgili, Parolini, Troli, Birting, Raso (morto da qualche anno per incidente stradale), il portiere Bertoni, poi passato al Catanzaro, che erano di serie superiore. Non andammo in serie B, perché nel nostro girone, c’erano squadre come Bari, Casertana, Salernitana, Cosenza, Messina, molto aiutati affinché vincessero il campionato.
Segui l’attuale Crotone?
Come potrei non farlo! Seguo tutte le partite attraverso la televisione. Mi sono rammaricato per i tre punti che gli hanno tolto in occasione di quel petardo scoppiato fuori del rettangolo di gioco nella partita col Venezia. La madre degli imbecilli è sempre incinta.
Per quanto riguarda la squadra, pratica un buon calcio ma è troppa inesperta in difesa a causa della giovane età dei giocatori. Mancano della necessaria maturità. La salvezza, il Crotone riuscirà ad ottenerla.
In difesa ci vorrebbe un Golfarini giovane?
Oggi si pratica un calcio diverso da quello che si giocava ai miei tempi. Però sono sicuro che diversi attaccanti, che oggi fanno i “gradassi” in area di rigore, con me in campo si calmerebbero.
Giuseppe Livadoti