Francesco Pizzuti: ex presidente “u.s. Crotone” Il mio rammarico non aver portato il Crotone in serie B.

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Pubblicato in Vecchie Glorie
Martedì, 24 Maggio 2016 16:10
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Imprenditore edile, presidente della squadra del Crotone negli anni 60/70 in serie C quando tale categoria era formata da soli tre gironi. Nella carica di presidente, è subentrato all’onorevole Silvio Messinetti che in precedenza, aveva portato il Crotone dalla serie “D” all’allora storico traguardo della serie “C”. In quel periodo, il sig. Pizzuti ricopriva la carica di vice presidente.

 

Siamo andati a trovarlo nel suo ufficio per un’intervista, ci ha accolto con molta gentilezza e quando abbiamo chiesto di parlarci del Crotone e della difficoltà che s’incontravano ai suoi tempi per gestire la squadra, si è quasi commosso perché ancora oggi, di quella squadra n'è innamorato. Tant’è che dietro la sua scrivania è appesa una foto gigante del Crotone.

Ai suoi tempi, s’incontravano difficoltà a gestire una squadra di calcio?

Le difficoltà per una società come il Crotone che non aveva molte risorse economiche, se non quelle derivanti dalle tessere abbonamenti che facevano i dipendenti dell’allora Pertusola e Montedison, erano tante e a fine campionato non riuscivamo nemmeno a coprire gli stipendi di tutti i giocatori. I soldi che l’amministrazione Comunale deliberava in favore della squadra, erano assorbiti dalla Cassa di Risparmio per soddisfare debiti regressi.

Nonostante ciò, lei è riuscito a mantenere la squadra in serie C per lunghi anni?

L’impresa, non è stata facile. Già in precedenza ai tempi in cui ero vice presidente e l’on. Messinetti presidente, si facevano salti mortali per stare in serie C. Questo, non ha mai impedito di restare in una categoria che allora era considerata un traguardo ambito da molte città più grosse di Crotone grazie anche alla vendita d’alcuni giocatori in serie superiore come: Fanti, Fumagalli, Galuppi, Parolini ed altri che al momento mi sfuggono i nomi. La politica della valorizzazione dei giovani da lanciare sul mercato a fine stagione, la società l’ha sempre attuata e con successo.

Ha mai pensato nei lunghi anni della sua gestione di portare il Crotone in serie B?

Nel girone centro meridionale che faceva parte il Crotone, c’erano squadre come: Lecce, Bari, Salernitana, Cosenza, Reggina, Taranto, Ternana, Avellino, Foggia, con ambizione di promozione. Tant’è che oggi molte di queste militano in sere B o in serie A. Per il Crotone inserirsi in competizione con queste squadre era pressoché impossibile. Nonostante ciò, ad un certo momento della mia gestione ho pensato che i tempi erano maturi per il salto di qualità.

Perché questo non è avvenuto?

Quando ci presentammo sul mercato per ingaggiare alcuni giocatori che avrebbero dovuto dare alla squadra il valore aggiunto per la promozione, o si sono rifiutati di venire o hanno chiesto cifre astronomiche come ad esempio Pucci della Sambenedettese. Di fronte a tale situazione ho dovuto fare marcia indietro per non creare malumore con gli altri giocatori che già avevamo. Non aver potuto allestire una squadra per andare in serie B, è stato l’unico rammarico della mia gestione.

Durante la sua gestione, ha mai pensato di lasciare la società per un qualsiasi motivo?

No, il Crotone per me era tutto, non vedevo l’ora che arrivasse la domenica per andare a vedere la partita. Quando perdevamo qualche partita casalinga ed eravamo contestati, non me la prendevo perché ho sempre giustificato il tifoso che vorrebbe la sua squadra, indipendentemente dall’avversario, vincente. L’unico rammarico, è stato il non poter vedere giocare, ai miei tempi, il Crotone in un vero stadio. 

Perché dopo tanti anni ha lasciato la società?

Motivi di lavoro non mi permettevano più di stare molto vicino alla squadra e lasciai la presidenza, al mio posto subentrò Domenico Campagna.

C’è qualche giocatore che ancora oggi la ricorda?

Si, chi mi telefona spesso è De Carolis e Virgili, due giocatori che nel Crotone hanno sempre dimostrato grande attaccamento alla maglia.

Oggi, allestirebbe una squadra per salire in serie B sapendo che i giocatori in serie C percepiscono stipendi alti?

I tempi sono cambiati, oggi bisogna operare sempre al meglio per offrire un prodotto di qualità in tutti i settori altrimenti l’utenza non ti considera. Il calcio fa parte di ciò. Crotone è una città che merita anche nel calcio una qualità superiore. L’ha ottenuta e di questo bisogna dare atto al presidente Vrenna ed a tutta la dirigenza che ha dato alla città di Crotone la serie B in passato ed ora la sta riacquistando di nuovo. So cosa vuol dire fare il presidente di una squadra di calcio per lunghi anni. Le difficoltà non finiscono mai, anzi più si va avanti nella categoria e più aumentano.

La tifoseria tutta, deve prendere atto di questo e stare sempre vicino alla società.

Domenica il Crotone gioca in casa contro la Viterbese per la serie B, sarà allo stadio?

Da quando ho lasciato di fare il presidente, non sono più andato a vedere una partita allo stadio. Seguirò il Crotone alla televisione con l’entusiasmo di un vero tifoso che aspetta per la seconda volta di veder la sua squadra in serie B.

A promozione avvenuta, m’affaccerò al balcone per assistere al carosello delle macchine che in giro per le vie di Crotone festeggiano.

Giuseppe Livadoti

Letto 5726 volte Ultima modifica il Lunedì, 13 Giugno 2016 11:49

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